Il 26 ottobre alle ore 18.00 presso il negozio F.lli Lorenzi di Corso di Porta Romana-1, Sandro Forgiarini presenta in anteprima in suo ultimo libro e parlerà della storia, della tecnica, della lama, dell'impugnatura e della mistica dei Kris. Sarà inoltre possibile ammirare diversi Kris da collezione.
Sandro Forgiarini è medico legale, costruttore di coltelli custom, collezionista da oltre 30 anni di kris ed altre lame ed arte indonesiani. Collabora con riviste del settore armiero con numerose pubblicazioni sulle lame orientali e tecniche di costruzione e conservazione.
Kris – brevi elementi di base (tratto da “La forgiatura della lama del Kris” di Sandro Forgiarini)
Nel 2005 l'Unesco ha decretato il kris come patrimonio dell'umanità. Non solo un simbolo dell'Indonesia, arma che ha sempre fatto parte della vita quotidiana degli indonesiani e di alcuni paesi limitrofi, ma un oggetto che per la sua tradizione e simbologia merita un riconoscimento universale.
Il kris non è solo un oggetto od un'arma, è molto di più. E' la carta d'identità del possessore, indica la sua personalità ed il suo status sociale, veniva usato in pace ed in guerra, nelle cerimonie più importanti della vita, era tramandato da padre in figlio come il bene più prezioso della famiglia.
Importante è la scelta dei materiali per la lama che sono il ferro ed il nichel. Quest'ultimo dovrebbe essere di provenienza meteoritica e così è per i kris più antichi e pregiati. Attualmente viene usato del nichel puro o proveniente dal riciclaggio di altri materiali ad alto contenuto di questo minerale. La percentuale di nichel contenuto nei meteoriti è abbastanza variabile e dallo studio su alcune lame viene indicato fino a circa il 7% ma altri autori (Panseri) indicano percentuali molto più alte, fino al 26%.
La tecnica più semplice è quella della laminatura dei due differenti metalli che vengono riscaldati nel fuoco di carbone e poi ribattuti con il martello. Altre volte si può ottenere il disegno applicando il metallo con nikel sull'anima centrale della lama in precedenza preparata. Ci sono poi lavorazioni più complesse e con risultati di maggior pregio estetico. In questi casi le lamine contenenti nikel vengono precedentemente ritorte a formare spirali o cerchi e poi vengono incluse a far parte integrante della matrice iniziale e non semplicemente laminate parallelamente alla stessa. I disegni così ottenuti danno l'aspetto finale alla lama che va sotto il nome di Pamor.
Nel kris la visibilità dei disegni ottenuti viene valorizzata al massimo accentuando il contrasto attraverso la ossidazione del metallo ferroso in una soluzione (Warangan) a base di succo di lime e
polvere di arsenico. Ciò avviene mediante una cerimonia eseguita quando la lama è terminata e temprata. Lo stesso metodo viene poi ripetuto ogni anno nel periodo del muharram ed ha lo scopo di mantenere l'aspetto esteriore della lama e di rinnovarne la potenza spirituale (Tuah).
Curiosità e leggende: le esecuzioni con il Kris (tratto da “Il Kris da esecuzione” di Vanna Scolari Ghiringhelli)
Le esecuzioni avvenivano in questo modo: il condannato a morte veniva fatto inginocchiare o sedere a gambe incrociate, il boia si metteva dietro di lui, a volte anche davanti, tenendo in mano il keris panjang verticalmente.
Nell'incavo della clavicola sinistra del condannato veniva posto un batuffolo di cotone, tempat penggalan, il boia si avvicinava, appoggiava la punta del kris sul cotone e al segnale del re o del sultano o dell'autorità del luogo, spesso legittimata dalla presenza del kris dal fodero d'oro del re, infilava con forza, attraverso il batuffolo, in obliquo, il kris fino al cuore.
La lama veniva estratta pulita, grazie al cotone, senza spargimento di sangue, in perfetto adempimento delle regole dell'adat. La morte avveniva in modo quasi istantaneo. Non doveva assolutamente esserci fuoriuscita di sangue perché, a parte l'infrazione alle leggi, poteva significare l'innocenza del condannato.
Nel nord della Malesia, si narra infatti una leggenda a questo proposito: una coppia di thailandesi emigra dalla nativa Phuket all'isola di Langkawi (gruppo di isole al nord della Malesia), insieme alla figlia Mahsuri, bellissima.
Mahsuri sposa Wan Darus, unguerriero di Langkawi. Wan parte per la guerra e durante la suaassenza Mahsuri fa amicizia con un giovane uomo di nome Deraman. Invidiosa della bellezza di Mahsuri, la moglie del capo villaggio fa circolare la voce che la sposa di Wan è infedele al marito, al punto che Mahsuri, nonostante si proclamasse innocente, viene accusata di adulterio e condannata alla pena capitale. Legata a un palo e trafitta a morte, Mahsuri non muore e nessun altro sistema di esecuzione ha l'effetto voluto finchè Mahsuri chiede di essere uccisa con il suo kris di famiglia. Quando il boia esegue il suo compito, dalla ferita sgorga tantissimo sangue che copre il orpo della donna... a prova della sua innocenza.
Un volo di uccelli velò quel corpo sanguinante e Mahsuri con il suo ultimo respiro maledì Langkawi, invocando mala sorte per sette generazioni
COLTELLERIA FRATELLI LORENZI
Presenti a Milano fin dal 1919 e sempre attenti nella ricerca di eccellenze italiane e nel proporre oggetti unici e preziosi proprio per la loro artigianalità.
È negli anni ‘60, in pieno boom economico e del rinnovamento generazionale, che la famiglia Lorenzi amplia l’offerta dei prodotti passando da semplice negozio di molatura a un commercio di oggetti per uso quotidiano mantenendo sempre un’elevata qualità. Ancora oggi offriamo le migliori produzioni artigianali per la coltelleria da cucina, da collezione e per il tempo libero costruiti con cura artigianale e nel rispetto di materiali naturali.
Il negozio offre complessivamente oltre 5000 referenze tra la coltelleria (da cucina, sportiva e da collezione), i prodotti per la cura della persona (rasoi, creme da barba, profumi, manicure, specchi e altro), prodotti particolari (ad esempio serie limitate di accendini, creme viso realizzate attraverso l’esame del DNA e realizzazione su misura come gli ombrelli) e con finiture in materiali naturali (madreperla, legni pregiati, corni naturali – bovino, bufalo, cervo).
Tre generazioni della famiglia Lorenzi. Da sinistra nel negozio di Corso Magenta 1: Olimpio Lorenzi poi suo figlio Renzo e infine Andrea figlio di Renzo. Ultimo a destra Marcello Lorenzi nel negozio di Porta Romana 1.